PRK
Chirurgia refrattiva laser per la correzione dei difetti visivi
Saint Peter Medical Center e Quality Vision, una consolidata realtà oculistica costituita da rinomati professionisti del settore, con competenze ai più alti livelli e in linea con le ultime evoluzioni tecnologiche e scientifiche nel campo della chirurgia e diagnostica oculare, offrono soluzioni avanzate per il trattamento dei difetti visivi e delle patologie oculari. Il nostro centro oftalmologico all’avanguardia offre una gamma completa di servizi, utilizzando tecnologie avanzate e trattamenti innovativi.
La PRK (Cheratectomia Fotorefrattiva) è una tecnica di chirurgia refrattiva che utilizza un laser ad eccimeri per correggere difetti visivi come miopia, ipermetropia e astigmatismo. È una delle procedure più consolidate per la correzione della vista e rappresenta un’alternativa alla tecnica LASIK, particolarmente indicata per pazienti con cornee sottili o altre controindicazioni alla LASIK.
Come avviene l’intervento?
Prima dell’intervento laser PRK è necessario sottoporsi a una visita oculistica completa con specifici esami diagnostici (topografia corneale, pupillometria, Oct, ecc.) in grado di attestare una buona salute oculare e la possibilità di effettuare il trattamento, oltre a fornire un’indicazione precisa e personalizzata per ogni singolo paziente.
Le uniche raccomandazioni pre-intervento sono quelle di evitare l’utilizzo di lenti a contatto, nei 15 giorni che precedono la visita di idoneità refrattiva e nei 15 giorni precedenti all’intervento, e di non utilizzare cosmetici oculari o palpebrali.
Procedure
La procedura operatoria si divide in due momenti e dura soltanto pochi minuti; è completamente indolore grazie all’utilizzo di colliri anestetici e non prevede nessuna particolare preparazione da parte del paziente.
Intervento
La prima parte della procedura prevede la rimozione dello strato più superficiale della cornea, l’epitelio. Questo può essere rimosso attraverso tre diverse modalità, opportunamente scelte dal chirurgo oculista in accordo con il paziente:
Tecnica manuale – Con l’aiuto di uno strumento chirurgico dedicato si procede alla rimozione manuale dell’epitelio da parte del chirurgo oculista.
Tecnica con soluzione alcolica diluita – L’epitelio viene trattato con una soluzione alcolica diluita, la quale renderà meno traumatica e più rapida la procedura di rimozione;
Tecnica “NOT TOUCH” – In assoluto la meno traumatica e la più innovativa delle sopraelencate, permette la rimozione epiteliale senza alcun coinvolgimento manuale, questa infatti avviene interamente attraverso il laser. È la tecnica più moderna e utilizzata e permette di rendere la procedura veloce e poco invasiva.
Seconda parte dell’intervento
Una volta terminata la prima fase della procedura, il chirurgo procede all’esposizione dello strato sottostante ed al successivo trattamento mediante il laser ad eccimeri. Quest’ultimo è in grado di modificare la struttura corneale permettendo la correzione del difetto di vista. Conclusa anche quest’ultima parte il chirurgo applicherà sull’occhio trattato una lente a contatto terapeutica, che aiuterà a formare nuovamente l’epitelio corneale e fornirà una protezione aggiuntiva per una rapida e sicura guarigione. La lente a contatto non sarà assolutamente percettibile dal paziente e non provocherà nessun fastidio, ma avrà soltanto una funzione protettiva e verrà rimossa dall’oculista nella visita di controllo a distanza di pochi giorni dall’intervento chirurgico.
Terapia post-operatoria
Per una ripresa rapida e ottimale è importante seguire da subito dopo l’intervento la terapia consigliata dal medico oculista, che consiste in semplici colliri da instillare durante il giorno. Nei successivi controlli, oltre alla rimozione delle lenti a contatto, l’oculista consiglierà il dosaggio della terapia da attuare. Per una perfetta ripresa basterà seguire i consigli del medico e la terapia indicata.
Tempi di recupero
L’intervento di cheratectomia fotorefrattiva (PRK) è totalmente indolore grazie a una precedente instillazione di colliri anestetici prima dell’ingresso in sala operatoria.
I tempi di ripresa possono essere leggermente più lunghi rispetto ad altre tecniche di chirurgia refrattiva, poiché per un buon recupero è necessaria la rigenerazione dello strato epiteliale rimosso.
Nonostante questo, la ripresa visiva si recupera già dopo 5 giorni dall’intervento e nei giorni a seguire migliorerà ancora, fino al completo raggiungimento dell’obiettivo prefissato.
Il paziente potrà riprendere le normali attività già dopo 5 giorni, mentre per le prime due settimane è consigliabile evitare sport di contatto, piscina, mare e luoghi molto polverosi.
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FAQ
Domande frequenti sulla chirurgia refrattiva
Come ogni procedura chirurgica, la PRK comporta alcuni rischi, tra cui infezioni, infiammazioni, opacità corneali e cicatrici. Tuttavia, con una corretta selezione dei pazienti e un’esecuzione precisa della procedura, le complicanze sono rare. corneale adeguato.a cornea. Questo metodo riduce l’invasività dell’intervento e accelera i tempi di guarigione.
I candidati ideali per la PRK sono pazienti con cornee sottili o irregolari che non possono sottoporsi alla LASIK. È importante che abbiano una buona salute oculare generale e che i loro difetti visivi siano stabili.
Gli effetti della PRK sono generalmente permanenti. Tuttavia, in alcuni casi, i pazienti possono necessitare di un trattamento di ritocco per mantenere una visione ottimale.
Sì, è possibile eseguire la PRK su entrambi gli occhi nello stesso giorno. Tuttavia, alcuni pazienti e chirurghi potrebbero preferire trattare un occhio alla volta per monitorare meglio il processo di guarigione e il risultato visivo.
Le principali differenze tra le lenti fachiche e la chirurgia laser sono:
- Le lenti fachiche non modificano la cornea, mentre la chirurgia laser rimodella la superficie corneale.
- Le lenti fachiche sono reversibili e rimovibili, mentre la chirurgia laser è permanente.
- Le lenti fachiche possono correggere difetti visivi più elevati rispetto alla chirurgia laser.
a parte superficiale della cornea, come opacità o rigenerazione rallentata dell’epitelio.
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